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Tecniche di rilassamento

Si possono imparare diverse tecniche di rilassamento assai utili per riequilibrare il nostro sistema energetico. Tali tecniche, con la pratica regolare, diverranno di facile applicazione e progressivamente sempre più efficaci.

La meditazione è una esperienza interiore oggettiva e soggettiva allo stesso tempo; oggettiva in quanto frutto dell’attività spontanea della nostra energia spirituale che comunica in modo simile, a ciascun essere umano, sensazioni di benessere, rilassatezza ed anche consapevolezza del nostro essere interiore. Ma è anche soggettiva nel senso che ciascun essere umano sperimenta l’attività della propria Kundalini in misura proporzionale alle condizioni del proprio sistema sottile; più il nostro sistema energetico si trova in uno stato di armonia ed equilibrio, maggiori e più intensi saranno i benefici e le sensazioni di benessere che saremo in grado di sperimentare.

Il risveglio della Kundalini ci consente, se lo desideriamo, di mettere in atto un’opera di vera introspezione, al di là della visione limitata che ci può dare la nostra mente, sottoposta alle influenze dell’ego e dei condizionamenti.

Durante la meditazione si possono avvertire sensazioni sulle mani e in altre parti del corpo che indicano lo stato vibratorio del nostro sistema sottile. Queste indicazioni ci permettono di conoscere meglio noi stessi; inoltre imparando a conoscere le corrispondenze, le qualità e le cause di blocco tipiche di ciascun centro, possiamo intervenire con efficacia sul nostro corpo sottile utilizzando le tecniche insegnate da Shri Mataji.

Eseguire le tecniche di rilassamento utilizzando la fotografia di Shri Mataji

Utilizzando la fotografia di Shri Mataji si riproduce in termini moderni l’antica tecnica di meditazione proposta ai propri discepoli dai grandi maestri della tradizione spirituale orientale come Patanjali e Buddha. Tecnica che consiste nel raggiungere lo stato meditativo mettendo l’attenzione sul proprio maestro spirituale che in Sahaja Yoga è rappresentato da Shri Mataji Nirmala Devi.

Tecniche di rilassamento Shri Mataji Nirmala Devi

Nella raccolta degli aforismi di Patajali con il n. 37 è riportato l’aforisma secondo il quale: “un’altra possibilità (per entrare in meditazione ed in consapevolezza senza pensieri n.d.r.) è la contemplazione di un maestro illuminato che è libero dai desideri e da ogni attaccamento, o la contemplazione di un oggetto divino.

Shri Mataji in proposito consiglia:

In meditazione, provate a fermare i vostri pensieri. Guardate la mia foto con gli occhi aperti e cosi fermerete i pensieri. Prima dovete fermare i vostri pensieri, poi andrete in meditazione.

Shri Mataji Nirmala Devi, Nirmala Yoga n° 19 , 1984

Per chiunque volesse sperimentare tale tecnica, quindi, è possibile iniziare la meditazione semplicemente alzando la Kundalini e proteggendosi con sette Bandhan, poggiando le mani, con i palmi rivolti verso l’alto, sulle ginocchia e posando delicatamente il proprio sguardo sul punto rosso (terzo occhio o Agnya Chakra) disegnato sulla fronte di Shri Mataji in modo da calmare i propri pensieri.

Come distinguere le nostre attitudini dai blocchi momentanei

Naturalmente occorre far presente che le indicazioni di blocco percepite sulle mani possono derivare sia da una situazione momentanea sia da una vera e propria attitudine del nostro carattere. Una volta acquisita una certa sensibilità, saremo in grado di interpretare i segnali sulle mani dalla frequenza con cui essi si manifestano, e di capire l’origine dei blocchi.

Se infatti il segnale si manifesta occasionalmente significa che stiamo risentendo di un “blocco” momentaneo, contingente; se in meditazione percepiamo sulle mani e sulle dita sempre i medesimi blocchi, vuol dire che il nostro carattere è carente della qualità espressa dal Chakra corrispondente.

Senza sentirci colpevoli, ma con attitudine al perdono verso tutto e tutti (soprattutto verso noi stessi) durante la meditazione possiamo porci domande del tipo: “Da dove nasce questa mia tendenza? Come mai non riesco a cambiare questo mio comportamento? Cosa posso fare per superarlo?”.

L’importante non è tanto analizzare i comportamenti sbagliati, quanto scoprire l’attitudine (Vritti in sanscrito) che li origina ed esprimere l’intimo e genuino desiderio di superarla. Il lavoro della Kundalini è così delicato e dolce che non vi sarà bisogno di nessun sforzo per risolvere queste tendenze.

Lo stato meditativo
 

Non bisogna confondere le tecniche di rilassamento con la meditazione o con lo stato meditativo.

Le tecniche posso aiutare l’attività della nostra Kundalini, mentre lo stato meditativo si percepisce come uno stato di silenzio mentale, gioia nel cuore ed un profondo senso di pace e di rilassatezza che pervade tutto il nostro essere interiore.

Cosicché tutte le tecniche di rilassamento non sono altro che dei mezzi attraverso i quali creiamo in noi le condizioni di ascolto della nostra spiritualità ed anche per consentire alla nostra Kundalini di migliorare, riparare e nutrire i “recettori” ed i “trasmettitori” del nostro sistema energetico.

Individuate, inoltre, tutti i modi in cui la vostra mente divaga e bloccatela. Cercate di fermarla, perché la vostra mente ha già pensato per almeno altre sette vite; non vi occorre ulteriore attività mentale, ne avete avuta a sufficienza. Il cervello che Dio vi ha dato l’avete danneggiato, al punto che adesso è meglio lasciarlo tranquillo e non pensare. Allora l’ispirazione vi nascerà da dentro. E, quando vi nascerà l’ispirazione, scoprirete che sarà molto diverso, sarà bellissimo, assolutamente meraviglioso.

Shri Mataji, Chelsham Road, Londra, 7 Settembre 1980

Per essere efficaci, le tecniche di meditazione non devono essere utilizzate in modo asettico, ripetitivo, meccanico e ritualistico; al contrario è necessario sperimentarle con sensibilità e con attenzione al fine di riscontare la loro reale efficacia sia sul nostro stato energetico sia quale mezzo per entrare in consapevolezza senza pensieri.